Senza eredi, l’ultimo libro di Marcello Veneziani pubblicato da Marsilio, è un’opera imponente e anche accattivante. Ci sono settanta ritratti di “maestri, grandi presunti e controversi in un’epoca che li cancella”. Maestri molto diversi, alcuni grandi e famosi, altri invece poco conosciuti se non sconosciuti, e perfino qualche cattivo maestro. Ci sono anche alcuni viventi. Tutti sono presentati un punto di vista originale, una chiave di lettura insolita.
Non sono profili convenzionali, piccoli Bignami sulla vita e le opere, ma presentano aspetti sconosciuti, visti con l’occhio critico di Veneziani. Il lettore può sceglierne alcuni, preferire altri, soffermarsi su quelli che già conosce per vedere se li conosce davvero e in quella prospettiva; o autori che lo incuriosiscono, di cui poco o nulla sapeva di loro. Camillo Langone sul Foglio, definendo Veneziani “Maestro dei Maestri”, dice che non ci sono tra i viventi autori come lui capaci di un’impresa del genere, capaci cioè di scrivere e sintetizzare così lucidamente maestri e opere così vasti e diversi. In effetti quel che colpisce non è solo lo stile brillante e profondo ma anche la vastità e la profondità del sapere, la capacità di scrivere di filosofi, letterati, scienziati e giornalisti, usando un linguaggio diverso, consono di volta in volta all’opera e all’autore di cui tratta. Dietro quel libro ci sono centinaia di libri letti e digeriti, confronti tra testi e paragoni tra autori.
La denuncia che percorre questo libro è la perdita della memoria storica e della capacità di attingere dai capolavori del passato; viviamo – secondo Veneziani – la prima epoca senza eredi, ossia un’epoca che ritiene di poter fare a meno dei maestri e che al tempo stesso non lascia eredità ai posteri.
Una nuova barbarie è alle porte, una specie di ignoranza di ritorno che rischia di cancellare una civiltà e non solo una cultura.
Veneziani non è nuovo a imprese del genere. Oltre i libri dedicati a Dante e a Manzoni, a Plotino e a Seneca, al “nostro” Vico, che presentammo l’anno scorso a Napoli, di cui ora esce pure l’edizione economica Bur, Marcello ha pubblicato anni fa un’altra galleria di ritratti di cento autori, che intitolò Imperdonabili, sempre da Marsilio. Insieme i due volumi sono veramente una guida critica ai giganti del pensiero, della letteratura e a nuove scoperte.
Purtroppo i grandi giornali, pronti a dedicare pagine intere a libri assai sopravvalutati ma omogenei al mainstream, volutamente non si accorgono delle opere di Veneziani, ne parlano a denti stretti o fingono che non siano mai usciti. Una ragione in più per leggerli e per parlarne. La lettura è piacevole, la prosa è chiara, ma non è mai banale. In un’epoca così ingrata verso i maestri, fa davvero piacere leggere le pagine di Veneziani, che è allievo di grandi maestri e maestro lui stesso, oltre che scrittore libero, con la schiena diritta, che sa cosa vuol dire la coerenza, e ne paga il duro prezzo per non piegarsi ai potenti di ogni versante.
Amedeo Laboccetta
da Roma – mercoledì 20 novembre 2024